Questa lettura ti porterà per qualche ora dall’altra parte dell’oceano, in Messico: una storia d’amore impossibile che vive solo attraverso la sensualità del cibo.
In “Dolce come il cioccolato” , il libro di Laura Esquivel, Tita e Pedro si amano ma non possono stare insieme perché lui, per assurde tradizioni familiari, deve sposare la sorella più grande di lei.

Tita però si occupa della preparazione dei pasti per tutta la famiglia e quindi sarà attraverso la cucina che gli trasmetterà ancora il proprio amore.

Tra l’altro questo è stato il primo libro che io ho regalato a Nicole.
Diversi anni fa, quando lei abitava a Roma, mi aveva raggiunto con altre amiche per passare qualche giorno insieme in un piccolo villaggio delle Dolomiti, dove io stavo in quel periodo. In uno dei pomeriggi insieme ho preso dalla libreria della mia mansardina un romanzo per ognuna delle ragazze, scegliendolo in base alle loro personalità o a quello che stavano vivendo in quel momento. Una specie di dedica.

Beh…se ci ripenso è curioso, perché all’epoca Nicole non s’interessava ancora molto di cucina e tantomeno di pasticceria, ma a lei era toccato proprio questo romanzo.
Ricordo che ha cominciato a leggerlo subito e che in ogni momento in cui non eravamo tutte insieme attorno alla tavola, lo riapriva e andava avanti di qualche pagina.
Le è piaciuto tanto, forse proprio per quest’idea che il cibo può essere non solo un nutrimento per il corpo, ma anche per l’anima, perché prepararlo per gli altri è prima di tutto un gesto d’attenzione e d’amore. Si tratta di un gesto quotidiano e quindi spesso dato per scontato, ma ricordiamoci che è pur sempre un bellissimo gesto.

Interessante il fatto poi che il titolo originale, in spagnolo, fosse “Como l’agua para chocolate”, ovvero “Come l’acqua per il cioccolato”.
Infatti, come Nicole spiega in questo  video per sciogliere correttamente il cioccolato in casa, l’acqua può rovinare il procedimento: anche una sola goccia che schizzi per esempio dalla pentola che usiamo per il metodo a bagnomaria, rischia di indurire il nostro cioccolato fuso. Bisogna stare molto attenti: l’acqua, per il cioccolato può essere pericolosa!

Rubrica a cura di

Katuscia Da Corte

Mi chiamo Katuscia Da Corte e mi occupo principalmente di comunicazione, lingua e apprendimento. Amo leggere e per un po’ ho collezionato, tra gli altri libri, ricettari, romanzi sulla cucina e saggi sulla gastronomia, perché mi piace tanto anche mangiare! Grazie a Nicole, recentemente ho ampliato anche la parte di pasticceria. Lei ed io ci siamo conosciute all’università, a Pordenone. Per un anno, da studentesse, abbiamo condiviso una camera che sembrava più un loculo di tre metri per tre: due brandine separate da un comodino, una mini scrivania, una sedia e un armadio che impediva alla porta di aprirsi del tutto.

Ma quello che davvero riempiva quella stanza erano le nostre risate insieme! Dopo la laurea, pur rimanendo sempre in contatto, ci siamo trasferite in regioni diverse. Io adoro viaggiare e scoprire posti nuovi, persone e culture differenti. Una di queste esplorazioni mi ha portato a Londra, città super interessante per animi curiosi come il mio, quindi ho dovuto trattenermi per sette anni! Ora sono di nuovo in Italia (mi mancava la nostra natura!), ma con Unicorns eat Cookies ogni giorno ho un pretesto per “tornare” un po’ nel Regno Unito.